L'amica di famiglia

Quel sabato mattina mi ritrovai solo in casa, mia moglie era uscita per delle commissioni, io finalmente in completo relax dopo una settimana di impegni lavorativi. Girovagavo ancora nudo, dopo una doccia rigenerante. Mi piace avere sempre il membro libero di muoversi e non tenerlo costretto a stare raccolto in un paio di mutande. Suonarono al citofono: “Ciao sono Anna, ero di passaggio da queste parti e ne approfittavo per un saluto ed un caffè”. Anna, la nostra amica di famiglia, una donna sui cinquantasette anni, alta, formosa al punto giusto, con un seno ancora in vigore ed un culo strepitoso. Cazzo mi dissi, sono solo in casa, in totale libertà e questa si presenta ad intralciarmi con le sue banalità! Presi un telo per coprirmi alla meglio che lei era già dietro al porta. Buongiorno mia cara, accomodati le dissi. Più gnocca del solito quella mattina; un vestitino fiorito leggero , corto sopra ginocchio con una scollatura che lasciava spazio ai suoi seni prorompenti e turgidi. Oddio! Un brivido mi trapassò dalla nuca ai piedi. Accomodati. Alessandra è fuori per commissioni ma arriverà a momenti (sapevo che sarebbe mancata tutta la mattinata ed in cuor mio speravo che ….) Intanto ti preparo un buon caffè. Ero di là a preparare quando notai, con la coda dell’occhio, che mi fissava con sguardo compiaciuto e malizioso la protuberanza che si era creata sul telo. Il mio cazzo, in maniera istintiva aveva percepito gli ormoni femminili nelle vicinanze ed iniziava a dare qualche segnale. Con la mia solita tranquillità, come se nulla fosse, mi avvicinai per versarle il caffè e lei, con voluta “distrazione” mi sfiorò il cazzo con il braccio. Al che dissi: Anna scusami se non sono riuscito a vestirmi ma con te non ho problemi data la confidenza e l’amicizia che ci lega da anni ormai. Mi interruppe subito: lascia stare, tranquillo, mi hai dato modo e ti ho sfiorato volutamente. Ti confesso che ho così tanta voglia di prendertelo in mano, leccarlo e succhiarlo che il caffè può attendere. E’ da tempo che questa fantasia mi rovella il cervello, ora ci siamo, mi disse. Stranito la guardai negli occhi non riuscendo a credere che tipo di situazione si era creata. Tutte le volte che ho fatto battute e doppi sensi non mi ha mai cagato e degnato di attenzione ed interesse. Lei, donna tutta di un pezzo che mi crollava così palesemente di fronte. Mi lasciai cadere il telo, lei, con grande maestria prese in mano il mio cazzo ed iniziò un leggero ed intenso massaggio. La sua delicata e curatissima mano lo scappellava con ritmi costanti ed intensi facendola scivolare su e giù per tutta la lunghezza del mio membro. Alzai il capo e chiusi gli occhi nel momento in cui la sua lingua si sostituì alla mano. Dolcemente iniziò a slinguarmi la cappella che era ormai gonfia e di un colore rosso porpora. Mi ripercorreva tutta l’asta gustandosi il momento, poi ,con un cazzo fresco di doccia, ancora più invitante. A quel punto, le presi la testa, indicandole che doveva scendere più giù, volevo massaggiate le palle a suon di lingua calda. Lei non esitava e con piacere si faceva dirigere dove la mia goduria le indicava. In piedi, di fronte a lei, paralizzato ma la cosa non mi bastava più. Iniziai anche io a prenderle i seni , i capezzoli erano turgidi e gonfi , in piena eccitazione. Ti prego, lasciati prendere le dissi. Iniziai anche io a baciarla, le nostre lingue si intrecciavano come delle bisce. Le baciavo il collo e risalivo in cerca della sua lingua e le mie mani non stavano più ferme. Arrivai senza rendermene conto alla sua figa, bagnata e gonfia sembrava quasi mi esplodesse in mano. Era così ricca di umori che invitavano solo ad essere gustati. La posizionai supina sul tavolo ed iniziai il mio lavoro da esperto linguista. La mia lingua iniziò un lento massaggio, le sue labbra gonfie di goduria richiamavano la mia attenzione. Era un vulcano in piena eruzione, le sue secrezioni scendevano copiosamente dal suo buco sbrodolando. La mia bocca non riusciva a placare quei sussulti di piacere mentre Anna, sdraiata contorceva il bacino. Ti prego non fermarti continuava a ripetere sussultando tutto il suo corpo sul tavolo. Sei una gran troia le dissi, mentre succhiandole il clitoride la guardavo negli occhi. Così pudica e casta, ed ora così spudoratamente troia! Ho l’impressione che tuo marito non ti abbia mai fatto godere abbastanza, sei inarrestabile, sei una cagna in calore e, nel mentre le leccavo la figa e le parlavo oscenamente, allargò ancora di più le gambe, tirandosele a sè e con un grido di piacere iniziò a squirtare inondandomi la faccia e tutto il tavolo. Alla vista di così tanta goduria, il mio cazzo sembrò esplodere per come ero su di giri. Sospesi il mio massaggio orale per gustami il suo figone con il mio cazzo. Iniziai un’intensa penetrazione; colpi lenti e decisi la sbattevano con un sincronismo perfetto. Non ci mise molto e arrivò di nuovo. Continua ti prego,mi diceva, sono ormai in preda ad orgasmi multipli. Mi stai facendo impazzire! Certo risposi io, mi fermerò solo appena sarò pronto per inondarti del mio caldo sperma. Un pò di colpi ancora ed eccomi che vengo dissi. Anna sto venendoooo ansimai e, tirandolo fuori dal quella figa che acclamava ancora cazzo, gli esplosi il mio seme sul suo ventre fin sopra le tette. Anna da gran puttanone come si rivelò, iniziò a spalmarselo sul corpo e sui suoi imponenti seni , non sciupandone nemmeno una goccia. Ti prego le chiesi: se mi vuoi ancora, fai in modo di coinvolgere anche mia moglie, magari con te riesce a superare l’idea di scopare in tre….